Arte contemporanea in carcere. Dopo il Padiglione a Venezia, nuovo progetto del Vaticano per il Giubileo 2025

Artribune - Livia Montagnoli

Dopo il Padiglione della Santa Sede a Venezia, prosegue l'impegno della Chiesa nel coinvolgere gli artisti come leva di inclusione e partecipazione degli emarginati, a partire dai detenuti. A Roma, il primo intervento di Marinella Senatore e presto un nuovo spazio espositivo alle porte del Vaticano.

 

Si comincia da Rebibbia, quindi, ma nei prossimi mesi e per tutto l’anno giubilare altri istituti penitenziari italiani saranno coinvolti nel progetto, che utilizza la porta come simbolo di nuove possibilità, portale aperto sul futuro. A curare l’operazione per la Santa Sede è Cristiana Perrella, che ha tenuto e tiene i rapporti con gli artisti coinvolti e curerà il nuovo spazio d’arte Conciliazione 5, pronto a inaugurare a febbraio 2025 in Via della Conciliazione, a Roma, sul percorso che conduce i pellegrini e i turisti verso Piazza San Pietro. Sarà però il lavoro site specific di arte partecipata realizzato da Marinella Senatore con i detenuti di Rebibbia – e visibile solo alla comunità carceraria e ai familiari dei detenuti – a inaugurare l’iniziativa.

Diciembre 17, 2024